Al centro del campo
striato da filari di vite
sorgeva la casa del vampiro.
Chini sulla terra
con lembi di tessuto e ossa
ricostruivamo le morti
di bambini come noi,
i talloni trascinati
nei solchi del vomere.
Non trovammo la fossa
ma un altro orrore si celava
dietro la porta cigolante:
la fine dell’infanzia
in un capanno degli attrezzi
di omicidi mai commessi.
Il mezzadro amava l’aglio e il sole.