Scivola giugno a rivoli
sulla pelle squamata
perdo i giorni
resto morto dove sono
è il mese corto dell’abbandono
alle prime pesche mature;
le portiamo al mare
diamo gli ossi alle api.
La notte veglio tra le siepi
avide d’acqua
le radici suggono terra morta
secca e spaccata.
Nascerà nel deserto
la nostra frescura all’orizzonte
il ricordo tremulo
della frutta più dolce.
Tag: poeti
Non esco
ti guardo dormire
Dove eravamo un venerdì
Di dieci anni fa?
Di sicuro qualche bar
ci dava da bere
Dopo un lungo cammino
iniziato di sera.
È diversa stanotte
Una birra in bicchiere
sono sempre quello
di dieci anni fa,
giocavo col ghiaccio
dell’ultimo cocktail
senza sapere.
Che male mi fa.
Prendi un cornetto
per non svenire
Dalla dogana a casa
è un’eternità.
Morte di un poeta
Il medico immerse un batuffolo di cotone nella tintura di iodio e con precisione anatomica disegnò la sagoma di un cuore sul lato sinistro del petto di José. L’uomo col camice bianco salutò, diede appuntamento al giorno seguente.
Di notte José puntò la canna diaccia della Smith & Wesson in corrispondenza della macchia e premette il grilletto.
Estrazione a caldo
di un dente del giudizio
immorale,
ricordo.
Strappo la radice
dal cuore del vizio
e immolo il sesso
al sordo
futuro
anestetico
esangue
con te.
Quel paese ai colli
si è fermato
insieme a te
ragazzo dolce
balbettante sorriso
mistero della notte
delle periferie
dove il nome si confonde
con la sorte d’esser nato
per morire così
di rimbalzo
immeritato
solo
amato.
Vento latore
Che facciamo?
Non ti sento
le tue parole
attraverso il vento-
latore di particelle
tremano.
Respiro mosso
battito al polso
in pressione bassa:
è dentro di noi
l’afa
fuori ogni piano.
Senso di un bagno
Un uomo a largo
sta pisciando.
Sul mare di urina
galleggia stella
coi timpani pieni
dei liquidi del mondo
comprimi i rumori
nasci
ancora.
Non c’è ombra del mio cuore
RAM rotta
circuitazione dischiusa
maledizione di Montezuma
sulla volontà:
calippo al sole.