Scivola giugno a rivoli
sulla pelle squamata
perdo i giorni
resto morto dove sono
è il mese corto dell’abbandono
alle prime pesche mature;
le portiamo al mare
diamo gli ossi alle api.
La notte veglio tra le siepi
avide d’acqua
le radici suggono terra morta
secca e spaccata.
Nascerà nel deserto
la nostra frescura all’orizzonte
il ricordo tremulo
della frutta più dolce.
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